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Fare una tinta è complicato: serve trovare il giusto colore, valutare se la miscela è irritante per il cuoio capelluto, se può avere effetti indesiderati sulla chioma, quanto resiste e mille altre considerazioni.

Un problema comune delle tinte è la presenza di ammoniaca o altre sostanze aggressive nella soluzione, cosa che, invece, non troviamo nelle tinte naturali, come nell’Henné.

Cos’è l’Henné

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L’Henné è una polvere, con proprietà coloranti e cosmetiche, estratta dalla Lawsonia Inermis. Storicamente utilizzato dagli antichi, come tintura per riti e celebrazioni solenni, è oggi applicato sui capelli per rafforzarli e colorarli di particolari sfumature rosse.

Quali tipologie esistono

Nonostante l’Henné sia in grado di tingere la chioma solo di rosso (rame sui capelli biondi), è possibile ottenere altre colorazioni, miscelandolo con altre erbe tintorie.

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Inoltre, questa particolare polvere non è semplicemente una tinta, ma è anche una sostanza ristrutturante: infatti, è in grado di insinuarsi tra le squame del capello e legare la cheratina, fornendo una maggior robustezza al fusto.

Come si usa

La polvere di Henné deve essere unita a dell’acqua calda per formare la tinta di cui abbiamo bisogno: quando la miscela diventa corposa (come l’argilla), la si deve lasciare in posa per una notte, in un posto riparato.

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Quando termina il tempo di riposo, possiamo procedere ad applicare la tinta sulla testa, come più ci piace: su tutta la chioma o solo su qualche ciocca.

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Dopodiché si copre la testa con della pellicola o una cuffia da doccia e si lascia in posa per un tempo variabile, sopra le 2 ore: più a lungo agirà l’henné più rosse saranno le sfumature sui capelli.

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Controindicazioni

Mentre è suggerito per capelli fini o fragili, è sconsigliato invece, per quelli che tendono a incresparsi e per le chiome che hanno subito decolorazioni oppure ossigenazioni.

Infine, non è raccomandata per persone affette da favismo (carenza dell’enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi).

 

 

Di Nene